DA TAIWAN CON RUMORE…
L’idea di inventare una motocicletta che venga alimentata solo ad aria compressa è venuta a Darren Kuo, studente di Taiwan che si è dedicato al suo progetto sulla scorta di una ricerca locale che indicherebbe le motociclette come responsabili del 20% dell’inquinamento nel paese asiatico. Oltre a progettarla, Darren ne ha anche costruito un prototipo in scala 1:1 da impiegare per i primi esperimenti. Il nome “Revolver” non è affatto scelto a caso perché il tipo di motore utilizzato per spingere la motocicletta è appunto un tamburo rotante con dei cilindri in cui si espande l’aria compressa, e la sua forma ricorda in tutto quella del tamburo di una pistola a sei colpi.
Questo genere di macchine utilizzatrici sono molto comuni nell’industria e la tecnologia dei motori ad aria compressa è diffusissima in tutto il mondo ed a basso costo, quindi l’idea di usare un motore del genere per la trazione non è affatto balzana, ma si scontra con dei problemi operativi decisamente ingenti. In primis la coppia erogabile dipende fortemente dalla pressione dell’aria, che quindi va immagazzinata in quantità e a pressione molto elevata (centinaia di atmosfere) con tutti i problemi che ne derivano. Il secondo problema è che l’autonomia di un veicolo che va ad aria è legata agli stessi fattori, di non facile soluzione, specie su una motocicletta dove ingombri e peso sono drammaticamente importanti. Insomma: non siamo certi che la tecnologia sia pronta per un passo del genere, ma un plauso va comunque a Darren Kuo per averci provato e anche per aver riproposto soluzioni tecniche raffinate come il forcellone anteriore oscillante in stile Bimota Tesi.
L’idea di inventare una motocicletta che venga alimentata solo ad aria compressa è venuta a Darren Kuo, studente di Taiwan che si è dedicato al suo progetto sulla scorta di una ricerca locale che indicherebbe le motociclette come responsabili del 20% dell’inquinamento nel paese asiatico. Oltre a progettarla, Darren ne ha anche costruito un prototipo in scala 1:1 da impiegare per i primi esperimenti. Il nome “Revolver” non è affatto scelto a caso perché il tipo di motore utilizzato per spingere la motocicletta è appunto un tamburo rotante con dei cilindri in cui si espande l’aria compressa, e la sua forma ricorda in tutto quella del tamburo di una pistola a sei colpi.
Questo genere di macchine utilizzatrici sono molto comuni nell’industria e la tecnologia dei motori ad aria compressa è diffusissima in tutto il mondo ed a basso costo, quindi l’idea di usare un motore del genere per la trazione non è affatto balzana, ma si scontra con dei problemi operativi decisamente ingenti. In primis la coppia erogabile dipende fortemente dalla pressione dell’aria, che quindi va immagazzinata in quantità e a pressione molto elevata (centinaia di atmosfere) con tutti i problemi che ne derivano. Il secondo problema è che l’autonomia di un veicolo che va ad aria è legata agli stessi fattori, di non facile soluzione, specie su una motocicletta dove ingombri e peso sono drammaticamente importanti. Insomma: non siamo certi che la tecnologia sia pronta per un passo del genere, ma un plauso va comunque a Darren Kuo per averci provato e anche per aver riproposto soluzioni tecniche raffinate come il forcellone anteriore oscillante in stile Bimota Tesi.
by omnimoto.it
Nessun commento:
Posta un commento