by motociclismo
Ayrton Badovini e Christian Iddon non correranno le restanti gare del Mondiale SBK, la loro moto, la Bimota BB3, pare non avere infatti ricevuto l’omologazione per mancanza dei numeri minimi di produzione.
BIMOTA SÌ…
Come sapete, il regolamento del Mondiale SBK è cambiato più volte, ultimamente, anche per permettere a Bimota di partecipare alla stagione 2014 con la nuova BB3 (qui il nostro test della versione di serie, qui invece i prezzi e i colori). Sono state infatti riviste le regole di omologazione in senso meno restrittivo (cliccate qui) proprio per non rinunciare ad un nome prestigioso. Probabilmente la presenza della piccola Factory riminese faceva gola alla Dorna, per il passato glorioso che lega Bimota e SBK (la prima vittoria in assoluto di una gara SBK, ad esempio, è stata di Tardozzi su una Bimota YB4 motorizzata Yamaha), e molto ha fatto il… potere di persuasione di Francesco Batta, autorevole e influente team manager a cui Bimota ha affidato la gestione delle BB3 ufficiali di Badovini e Iddon. Fatto sta che la Dorna si è inventata la scappatoia di far correre fuori classifica anche le moto non ancora omologate. Niente punti, quindi, ma visibilità, inquadrature TV, foto… Il tutto però subordinato al raggiungimento di un numero minimo di 125 moto prodotte (e disponibili per la vendita) entro 4 mesi dalla prima partecipazione della moto ad un evento SBK.
…BIMOTA NO
Bene. Il termine per è scaduto alle 24 del 10 agosto, dato che la Bimota è apparsa per la prima volta sulle scene del WSBK 2014 l’11 aprile ad Aragon. Era venerdì e questo dà la stura a qualche piccola speculazione sul fatto che il termine sia stabilito dalla data della prima gara (ma il regolamento, articolo 1.2.2, parla di “event”, non di “race”), quindi per qualcuno il termine scadrebbe alle 24 del 12 agosto. Ma comunque scade e la Casa, pur ancora in assenza di comunicazioni ufficiali dalle parti interessate (Bimota, Alstare, Dorna), sembra non essere riuscita a rispettare il regolamento. Il problema sarebbe la fornitura propulsori BMW, per la quale da Monaco esigerebbe maggiori garanzie finanziarie. Che evidentemente non ci sono, dato che dalla Germania è arrivata solo una prima parte dei motori.
TERMINE SCADUTO. MA CHISSÀ CHE…
Bimota fuori e grossa mazzata soprattutto per Batta, che ci ha messo del proprio (e non solo la faccia…). Ma forse c’è ancora la possibilità di qualche colpo di scena. La visita di Gregorio Lavilla negli impianti di Rimini è prevista a fine agosto e un video “tecnico” sul sito ufficiale della SBK pubblicato l’11 agosto (lo trovate qui) spiega che la Casa ha ancora 3 o 4 settimane per raggiungere il numero minimo per l’omologazione della BB3. Se prendiamo per buono il “3 settimane”, il termine coinciderebbe con l’ispezione di Lavilla. Se invece consideriamo “4 settimane”, la… dead line sarebbe giusto il weekend di gara di Jerez (5-7 settembre).
BMW BLOCCA TUTTO
Ma queste sono poco più che fantasie (o speranze), poiché in BMW sono chiusi per ferie fino al 25 agosto e quindi, anche volendo, non può essere mandata in porto un’operazione su cui la FIM ha abbondantemente dato una mano. A Lavilla non si sarebbero dovute mostrare le 125 moto finite, ma anche solo le “carte” che dimostravano l’acquisto delle parti per realizzarle (una quarantina di BB3 sono state vendute, altre 70 circa sarebbero state ordinate). E il punto cruciale sono proprio gli 80 motori che mancano e che, a tutt’oggi, Bimota non può dimostrare di aver comprato (alla modica cifra di 800.000 euro).
GUARDIAMO AL FUTURO
E adesso cosa succede? Attendiamo le comunicazioni ufficiali, ma aspettiamoci lo stop. Ed è un peccato perché le moto si sono comportate fin qui benissimo e si troverebbero assai ben messe nella classifica della Evo se prendessero punti… A livello aziendale, invece, potrebbe profilarsi l’entrata di Batta e altri come soci in Bimota. Il team manager era un po’ che ci provava, ma la proprietà della Casa di Rimini aveva sempre chiuso la porta. Ora, però, se le BB3 sono fuori dal Mondiale, la colpa non è certo di Francesco, che sfrutterebbe le clausole contrattuali offrendo a Chiancianesi e Longoni la possibilità di non pagare le penali in cambio del suo ingresso in Bimota. Questo permetterebbe di continuare a correre. Ma non è detto, anche se ci sono state dichiarazioni precise sulla partecipazione delle BB3 al BSB 2015 e certo la struttura di Alstare non vuole gettare al vento l'ottimo lavoro svolto fin qui.
Io mi chiedo se valga la pena insistere, nel senso che la Bimota è riuscita a correre in SBK, anche se fuori classifica, riuscendo a dimostrare quanto vale la BB3 al mondo intero, anche se la massa non se n'è accorta. Se hanno venduto 40 moto e altre 70 sono state ordinate (mi sembra un ottimo risultato), vuol dire che ne mancherebbero solo 15 per poter finire l'anno e, vista da fuori, non sembra un traguardo impossibile. Ma le 750 del prossimo anno sono veramente fuori portata!
RispondiEliminaSpero solo che gli 80 motori mancanti di cui si parla nell'articolo, non vogliano dire che mancano i soldi anche per costruire le moto ordinate.
Spero che la Bimota ce la faccia, in bocca al lupo.
Luis
Luis, 125 sono per iniziare la procedura di omologazione, ma entro la fine del primo anno di gare gli esemplari costruiti devono essere 250, che salgono poi a 750 entro la fine del secondo anno...
EliminaHai ragione ma costruite queste 15 (o comprati i motori), potrebbe continuare a gareggiare e finire l'anno, poi a gennaio le altre 125 non ci saranno e fine, o sbaglio?
EliminaLuis
teoricamente si
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