Intervista a Silvano Martinotti, responsabile commerciale Italia della Bimota
La Bimota da sempre è sinonimo di arte che prende le sembianze di moto. D’altronde nel suo dna c’è il gene di Massimo Tamburini, l’artista per eccellenza. Oggi l’azienda di Rimini vive una fase di forte rilancio, aziendale sportivo e di modelli. E’ di questi giorni la notizia che Silvano Martinotti è il nuovo Responsabile Commerciale per l’Italia. Si tratta, in realtà, di un ritorno, perché Martinotti ha già ricoperto questo ruolo nel 1990: “Nel 1989 – svela il manager – conobbi Giuseppe Morri, uno dei fondatori della Bimota. L’anno dopo divenni responsabile commerciale nazionale. Di quell’esperienza ricordo la vittoria nel Campionato Italiano Sport Production nelle classi 600 e 750, con 101 moto vendute nel solo anno 1990. Dopo ventidue anni il destino ha voluto che le nostre strade, quella della passione e del lavoro, s’incontrassero di nuovo. La proprietà rappresentata da Marco Chiancianesi e Daniele Longoni, rispettivamente Presidente e Vice-Presidente, hanno idee interessanti, che si sposano letteralmente con le mie. Il brand delinea moto d’élite ed è questo che andremo a valorizzare. Fulcro della nostra attività è l’appassionato che si rivolge a noi e per questo importante sarà la ricerca delle concessionarie. Bimota diventerà una grande famiglia fatta di passione, etica, amore, consapevolezza e obiettivi”. Il Made in Italy sembra non conoscere crisi e la Bimota intende affermarsi anche sui mercati emergenti: “E’ – dice Martinotti – un marchio conosciuto in tutto il mondo. In realtà quelli che noi chiamiamo mercati emergenti, sono ormai maturi. In molti di questi siamo già presenti e con serenità andremo in quelli dove siamo stati assenti. Avete letto bene, serenità. Significa che affronteremo il mercato convinti della nostra unicità, qualità, etica e immagine. Non ci sarà più la spasmodica fretta del vendere a tutti i costi. Il percorso di qualità non s’inventa, ma si costruisce quotidianamente nel rispetto, attraverso il duro lavoro, di fase che gratifichi l’appassionato. Quando si vede per strada una Bimota è facile emozionarsi, perché si ha modo d’ammirare un’opera d’arte che riempie il cuore. Chi ha affermato che è la Ferrari delle due ruote, a mio avviso, ha colto in pieno. Bimota rappresenta la storia intellettuale del motociclismo, una filosofia che racchiude l’assioma essere-fare-avere. La nobile interpretazione della locuzione determina la nobiltà della nostra filosofia costruttiva. Vogliamo essere un esempio nel mercato”. Il debutto nel mondiale Sbk è incoraggiante: “L’esordio – afferma Silvano – è stato portentoso con una moto, la BB3, ancora tutta da scoprire. Sono certo, però, che Daniele Longoni, insieme al Team Alstare, di sviluppi ce ne regalerà molti!”.
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