mercoledì 2 dicembre 2015

Analisi...

Purtroppo, ahimè, non ho potuto essere presente all'ultimo salone del motociclo, quindi ho raccolto più immagini diverse tra loro che ho trovato in modo da potermi fare, insieme a voi una idea delle novità presentate.
Innanzitutto un complimento va doverosamente fatto a Bimota che è riuscita a presentare due novità di sostanza, che non lasciano l'idea in chi guarda di osservare un insieme di pezzi assiemati alla meno peggio, per quanto pregiati essi siano, con il solo scopo ultimo di presentare qualcosa al pubblico, un chiaro riferimento alla DB12. Inoltre mi è piaciuto constatare come il progetto del motore abbinato al compressore volumetrico sia stato portato avanti con lo sviluppo al fine di poterlo commercializzare anche come kit.
Sempre sotto forma di kit sarà disponibile anche la BB3, che potrà essere fornita priva di motore.
Note a parte va detto come l'allestimento dello stand sia stato molto curato e sicuramente d'effetto, l'immagine della Rimini che fù è stata una bel richiamo al passato ma usato in chiave di legame con il passato e le tradizioni del marchio. A dare forza a questo pensiero hanno contribuito altre due cose, la presenza di bodywork in scala della DB1 e la presenza di Gianluca Galasso, ex pilota ufficiale Bimota, come ufficio stampa della casa riminese.
 
Concentrandoci sulle moto, posso esprimermi dicendo che la Impeto pur "conservando" telaio e forcellone della DB9 Brivido, che andrà a sostituire, dà linea di essere una moto più compatta e leggera, frutto senz'altro di un allegerimento delle linee frontali con il cambio del fanale e con il codino che sembra essere stato troncato.
 


Certo si farà sentire la mancanza di un'unghia protettiva sopra il faro e la strumentazione. Quello che secondo me non è riuscito è lo scarico, quel tubo piegato a S non mi fa impazzire e non lo vedo così in armonia con le linee della moto.
Personalmente non sono amante delle cose troppo vistose ed è per questo che non mi ha fatto impazzire quella grossa b in font Bimota presente su entrambi i lati del serbatoio, forse nella stampa dell'adesivo si poteva utilizzare una colorazione più sobria, magari un bianco su bianco, a ricreare un vedo non vedo, ma queste sono finezze.
 
 
 
 
 
Per quanto concerne la Tesì 3D cafèrace ecco ci sono un pò di punti da sviscerare. Nella creazione di questa riuscita caferace moderna secondo me si sono persi per strada alcuni dettagli, che fin da subito mi rendo conto sono frutto di una standardizzazione con gli altri modelli però si notano.
Gli specchi li avrei fatti rotondi o comunque curvi e non spigolati come sono che mal si sposano con le linee sinuose che contraddistinguono questo nuovo modello.
Altro punto è nascondere tutto quello che si può nascondere, lasciare la bobina così a vista mi lascia un po' l'amaro in bocca, anche perchè parliamo di una moto da 32000€.
 
 
ma la cosa che più mi è saltata all'occhio è l'air box... ecco, quello è un pugno su un occhio. Mi rendo conto che nasconderlo vuol dire riprogettare la moto, perchè il serbatoio diventerebbe l'airbox e lo spazio sotto sella il serbatoio carburante, ma qualcosa forse si poteva fare.
 
 
 
 
Ottimo lavoro invece con il kit compressore che è stato ottimizzato anche da un punto di vista estetico oltre che funzionale.
 
 
 


 

1 commento:

  1. D'accordo con quasi tutto.
    Certo che è un peccato togliere dal listino la Brivido, moto dalla linea assolutamente originale, al contrario della Impeto, bella moto ma che non stupisce.
    Luis

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