Below the italian article by Paolo Gozzi (the italian journalist are following the WCSBK from 20 years).
Ritorno Bimota, Dorna e FIM danno luce verde
La Bimota potrà rientrare nel Mondiale dopo quattordici anni di stop. Non subito, ma molto presto: entro fine gennaio la Superbike Commission, di cui fanno parte Federmoto, Dorna e la Msma (associazione dei costruttori da corsa), dimezzerà il numero di esemplari necessari per l’omologazione. La Superbike quindi si adegua alla crisi di mercato delle ipersportive. Una buona notizia per la piccola marca riminese ma anche per le aziende di ben altra dimensione.
SI CAMBIA – Il tetto di esemplari stradali necessari per ottenere l’omologazione Superbike è stato rivisto e corretto moltissime volte nei 27 anni di storia del Mondiale. Le modifiche più recenti risalgono al 2009 e 2012 quando, per evitare che potessero correre prototipi mascherati da stradali, si erano fissate le quote attualmente in vigore: 125 moto da produrre entro fine gennaio, 500 a giugno, 1000 a fine anno e 2000 entro l’annata successiva. Sarebbero stati numeri fuori portata per la piccola Bimota che ha sempre prodotto molto esclusive in tiratura limitatissima. Il problema è che stanno diventando sempre più difficili da raggiungere anche per i grandi gruppi. Inoltre, con numeri più ridotti, i colossi potranno proporre al mercato aggiornamenti più frequenti: in caso di modifiche strutturali, per esempio al sistema di alimentazione con o senza ride by wire, finora era necessario rifare la pratica da zero e vendere ulteriori 2000 moto.
BIMOTA OK – L’apertura della Superbike Commission è tagliata su misura per Bimota che pur avendo già annunciato la partnership tecnica e gestionale con il team Alstare e l’ingaggio di Ayrton Badovini e Christian Iddon non sarebbe comunque stata in grado di debuttare subito nel Mondiale. La BB3, che ha lo stesso motore BMW quattro cilindri montato sulla S1000RR bavarese, è ancora in corso di assemblaggio nel reparto corse di Alleur, in Belgio, sede operativa di Alstare. A febbraio la Bimota potrà iniziare la procedura di richiesta di omologazione: è infatti necessario che i commissari della Federmoto facciano delle ispezioni per verificare che siano disponibili almeno i pezzi per allestire il numero di moto stradali previsto entro i termini prefissati. La luce verde potrebbe arrivare entro la fase estiva del Mondiale, nel frattempo il team Alstare avrà tutto il tempo di programmare i collaudi necessari per arrivare in pista con una certa preparazione. Il lavoro di sviluppo potrebbe essere più veloce del previsto considerando che il motore Bmw corre da cinque anni in Superbike e quindi i tecnici potranno concentrarsi su ciclistica ed elettronica. Che dovrà essere di serie, perchè Bimota ha già dichiarato di voler partecipare alla categoria Evo (strettamente derivate dalla serie) che dal 2015 sarà l’unica ammessa in SBK.
POLITICALLY CORRECT – Dorna si era opposta con forza ad una deroga “ad team” che avrebbe creato un pericoloso precedente e scontentato chi, come l’americana Buell, ha dovuto attendere oltre un anno per adeguarsi alle condizioni di omologazione. Ma la revisione della regola, così com’è stata annunciata, va benissimo a tutti. Un trionfo di equilibrismo politico nel quale il presidente della Federmoto Internazionale Vito Ippolito ha recitato una parte di primissimo piano. Una volta tanto.
SI CAMBIA – Il tetto di esemplari stradali necessari per ottenere l’omologazione Superbike è stato rivisto e corretto moltissime volte nei 27 anni di storia del Mondiale. Le modifiche più recenti risalgono al 2009 e 2012 quando, per evitare che potessero correre prototipi mascherati da stradali, si erano fissate le quote attualmente in vigore: 125 moto da produrre entro fine gennaio, 500 a giugno, 1000 a fine anno e 2000 entro l’annata successiva. Sarebbero stati numeri fuori portata per la piccola Bimota che ha sempre prodotto molto esclusive in tiratura limitatissima. Il problema è che stanno diventando sempre più difficili da raggiungere anche per i grandi gruppi. Inoltre, con numeri più ridotti, i colossi potranno proporre al mercato aggiornamenti più frequenti: in caso di modifiche strutturali, per esempio al sistema di alimentazione con o senza ride by wire, finora era necessario rifare la pratica da zero e vendere ulteriori 2000 moto.
BIMOTA OK – L’apertura della Superbike Commission è tagliata su misura per Bimota che pur avendo già annunciato la partnership tecnica e gestionale con il team Alstare e l’ingaggio di Ayrton Badovini e Christian Iddon non sarebbe comunque stata in grado di debuttare subito nel Mondiale. La BB3, che ha lo stesso motore BMW quattro cilindri montato sulla S1000RR bavarese, è ancora in corso di assemblaggio nel reparto corse di Alleur, in Belgio, sede operativa di Alstare. A febbraio la Bimota potrà iniziare la procedura di richiesta di omologazione: è infatti necessario che i commissari della Federmoto facciano delle ispezioni per verificare che siano disponibili almeno i pezzi per allestire il numero di moto stradali previsto entro i termini prefissati. La luce verde potrebbe arrivare entro la fase estiva del Mondiale, nel frattempo il team Alstare avrà tutto il tempo di programmare i collaudi necessari per arrivare in pista con una certa preparazione. Il lavoro di sviluppo potrebbe essere più veloce del previsto considerando che il motore Bmw corre da cinque anni in Superbike e quindi i tecnici potranno concentrarsi su ciclistica ed elettronica. Che dovrà essere di serie, perchè Bimota ha già dichiarato di voler partecipare alla categoria Evo (strettamente derivate dalla serie) che dal 2015 sarà l’unica ammessa in SBK.
POLITICALLY CORRECT – Dorna si era opposta con forza ad una deroga “ad team” che avrebbe creato un pericoloso precedente e scontentato chi, come l’americana Buell, ha dovuto attendere oltre un anno per adeguarsi alle condizioni di omologazione. Ma la revisione della regola, così com’è stata annunciata, va benissimo a tutti. Un trionfo di equilibrismo politico nel quale il presidente della Federmoto Internazionale Vito Ippolito ha recitato una parte di primissimo piano. Una volta tanto.
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